Super-anagrafe e scudo fiscale
L’afflusso di dati confluito nella super-anagrafe permetterà all’agenzia delle Entrate di costruire liste selettive dei contribuenti maggiormente a rischio evasione da sottoporre a controllo secondo criteri che saranno stabiliti successivamente.
Tuttavia, nelle motivazioni del provvedimento del 25 Marzo 2013 delle Entrate si precisa «che le informazioni relative ai saldi e alle movimentazioni dei rapporti di natura finanziaria consentono all’Agenzia, ai fini dei controlli fiscali, di svolgere con maggiore proficuità e celerità le attività istruttorie connesse all’esecuzione delle indagini finanziarie», lasciando aperto uno spiraglio per un utilizzo dell’archivio dei conti più ampio e diretto anche su questo secondo fronte.
Ciò che preoccupa maggiormente il contribuente non è il fatto che il fisco conosca tutte le informazioni di dettaglio dei rapporti finanziari ma il modo in cui queste possano essere utilizzate, magari desumendo un tentativo di evasione fiscale inesistente.
L’Agenzia delle Entrate ha più volte risposto al quesito posto in precedenza chiarendo che le informazioni in suo possesso serviranno ad individuare eventuali anomalie finanziarie che, integrate con dati fiscali e con ulteriori informazioni locali, potrebbero in ultima analisi attivare un accertamento che poi si svilupperebbe secondo i canoni normali di una qualsiasi verifica fiscale.
Anche il legislatore è intervenuto sul quesito sollevato dagli operatori del settore, impedendo un utilizzo inappropriato delle informazioni come nel caso di controlli standardizzati tipo il redditometro e soprattutto le informazioni finanziarie non potranno essere gestite “direttamente” da alcuna struttura dell’Agenzia dell Entrate o dell’Amministrazione finanziaria.